Con il termine brandy si indica una bevanda alcolica prodotta tramite la distillazione del vino di uva. E’ tra i distillati più antichi al mondo ed ha una gradazione alcolica che si aggira intorno ai 40 gradi.
Conosciuto fin dal 1200 e utilizzato inizialmente per scopi medicinali, il distillato di vino di uva deve sottoposto ad invecchiamento per almeno due anni, in botti di rovere, prima di poter essere classificato con il nome di brandy.
L’etimologia del nome è tuttora incerta, ma, si pensa possa derivare dal termine inglese brandywine, ovvero vino bruciato, usato dai mercanti del ‘600 per indicare un tipo di vino distillato proveniente dalla Francia.
Il brandy viene prodotto in Europa e principalmente in Italia e in Spagna. In Francia il distillato di vino assume, invece, il nome di Cognac o Armagnac. Il suo caratteristico colore ambrato è dovuto agli anni di invecchiamento nelle botti di legno. Maggiore è l’invecchiamento, infatti, più scuro sarà il colore della bevanda.
In base al grado di invecchiamento, inoltre, i brandy si dividono in sei categorie:
- A.C. invecchiati due anni;
- “Very Special” invecchiati tre anni;
- “Napoleon” invecchiati quattro anni;
- “Vary Superior Old Pale” ( V.S.O.P) invecchiati almeno 5 anni;
- ” Extra Old” invecchiato almeno sei anni e, infine,
- “Hors D’age” invecchiati più di sei anni.
Produzione
Il brandy è il frutto del processo di distillazione del vino. Il primo step consiste nella spremitura delle uve che vengono, poi, fatte fermentare tramite l’aggiunta di lieviti ad una temperatura che oscilla tra i 18 e i 22 gradi centigradi. Il mosto così ottenuto viene, quindi, distillato. La distillazione del brandy può essere continua con alta (90%) o bassa (52-66%) gradazione alcolica e singola o duplice in alambicchi discontinui. La bevanda ottenuta a seguito della distillazione deve riposare per almeno dodici mesi in botti di rovere per affinare le caratteristiche organolettiche.
Tipi di Brandy
Il brandy viene prodotto quasi esclusivamente in Italia e in Spagna, poiché i distillati di vino francesi assumono denominazioni diverse e, in base alla zona di produzione, vengono detti Cognac o Armagnac. Il brandy italiano può essere prodotto solo con vini italiani da uve coltivate e vinificate nel territorio italiano. Il vino viene distillato per due volte in alambicchi continui e poi posto ad invecchiare per almeno due anni in botti di rovere. Il risultato è un brandy ambrato con una gradazione minima di 38 gradi.
I vitigni utilizzati per la produzione del brandy italiano sono: il trebbiano toscano, il raboso e il barbera.
Il brandy spagnolo, invece, è meno alcolico rispetto a quello italiano e in base al periodo di invecchiamento si distingue in Brandy Solera, invecchiato sei mesi, Brandy Solera Reserva, invecchiato un anno e Brandy Solera Gran Reserva invecchiato più di un anno.
Tutelato dalla denominazione di origine controllata, infine, è il brandy de Jerez che può essere prodotto e invecchiato solo nella regione di Jerez. Un particolare tipo di brandy viene prodotto anche nel Sud America – in Messico, in Perù e in Cile – dove viene detto Pisco.
Degustazione
Il brandy va degustato in particolari bicchieri chiamati ballon o sniffer che vanno scaldati con le mani per esaltare le caratteristiche organolettiche della bevanda. Questo tipo di distillato non deve essere mai riscaldato sul fuoco o all’inverso, servito con ghiaccio per evitare la dispersione degli aromi e dei profumi di questo raffinato distillato.