La storia antichissima che riguarda la produzione di vino a Montefalco è legata indissolubilmente a quella del vitigno del Sagrantino, le prime testimonianze di questi due imprescindibili elementi infatti affiorano già ai tempi del Medioevo e addirittura all’epoca romana. La storia del Sagrantino si fonda su varie ipotesi ma la più plausibile rimane quella della nascita del vitigno tramite una mutazione gemmaria con uve importate dal popolo bizantino proprio ai tempi del Medioevo, il nome del vitigno Sagrantino infatti significa vino destinato ad offici sacri.
Tradizione del Vino Sagrantino di Montefalco DOCG
Tornando all’estrema attualità il Sagrantino di Montefalco ha ottenuto la denominazione DOCG nel 1992, la grande tradizione di questo vino è antichissima ma è anche vero che questo è stato possibile grazie agli agricoltori che hanno continuato la coltivazione di questo vitigno nei secoli ed hanno istituito anche il Consorzio del Sagrantino. A tutela della preziosità di questo prodotto gli agricoltori hanno così deciso di fondare questo consorzio anche per proteggere l’origine autoctona del vitigno Sagrantino, grazie ad una ricerca effettuata dall’università di Milano in collaborazione con la Cantina Caprai infatti si è confermato che il vitigno non è presente in nessun’altra regione italiana ed estera.
Il vitigno del Sagrantino è a bacca rossa ma la sua peculiarità è quella di dar vita a dei grandi vini rossi strutturati e dai tannini molto potenti, tanto che il Sagrantino di Montefalco DOCG viene molto spesso accostato a vini come il Nebbiolo e l’Aglianico; il Sagrantino di Montefalco DOCG è un vino destinato a lunghi invecchiamenti e la sua disciplinare le impone un affinamento di almeno 30 mesi che deve iniziare dal Dicembre successivo a quello della vendemmia. I comuni interessati alla produzione di questo grande rosso sono naturalmente Montefalco, ma anche Bevagna, Gualdo Cattaneo, Castel Ritaldo e Giano dell’Umbria che sono tutti comuni appartenenti alla provincia di Perugia.
Le proprietà
Essendo un vino di forte struttura e di grande carattere, il Sagrantino di Montefalco DOCG ha delle straordinarie proprietà organolettiche a cominciare dal colore rosso rubino intenso con riflessi granata, il suo odore è persistente e all’olfatto si avvertono inconfondibili note di mora di rovo; nella tipologia invecchiata il Sagrantino di Montefalco DOCG in bocca ha un sapore che bilancia la dolcezza con una grande varietà tannica del Sagrantino, mentre se si beve nella versione troppo giovane i tannini risultano prevalenti. Nell’altra versione del passito il Sagrantino presenta un colore anch’esso molto intenso di rubino che tende al granata, il profumo è persistente ma molto delicato e ricorda note di confettura di more e mirtilli, marasca leggera e vaniglia.
Abbinamenti
Gli abbinamenti con il Sagrantino di Montefalco DOCG secco sono a base di piatti di carne selvatica come il cinghiale stufato o l’agnello arrosto, nella tipologia del passito invece esso si abbina bene con dessert, pasticceria secca e crostate. Per valorizzare questo straordinario prodotto i comuni interessati alla produzione del Sagrantino di Montefalco DOCG organizzano la così detta “strada del Sagrantino”, un percorso che permette di vistare le cantine e i punti vendita dei maggiori produttori della zona. In queste occasioni sarà possibile anche degustare il vino insieme ad alcuni grandi piatti della tradizione culinaria umbra.