Sebbene l’Italia sia una delle prime nazioni nella produzione e nell’esportazione di vini di altissima qualità in tutto il mondo, ancor oggi esiste una certa confusione, relativamente ad alcuni territori, di tipo geografico ed idiomatico, soprattutto quando si parla di vini.
Un esempio lampante è quello relativo alla profonda differenza che esiste tra “Chianti” e “Chianti Classico”, due territori e due produzioni vinicole differenti che, pur condividendo la qualità dei loro prodotti, rispondono a due disciplinari differenti e fanno parte di due Consorzi di tutela diversi.
Per chiarire la questione, però, partiamo dalle origini. Ci troviamo nel XVIII secolo ed il Chianti, la zona geograficamente compresa tra Siena e Firenze, produce l’omonimo vino. Il tempo passa e agli inizi del 1900, complice il crescente successo di questa produzione di vini di qualità richiesti anche oltre i confini nazionali, si rende necessario l’utilizzo di nuove zone agricole da adibire alla viticoltura. La nuova area utilizzata per la produzione del “Chianti” viene definita ugualmente “Chianti”.
In quegli anni, al fine di preservare il vino e la sua marca d’origine, viene fondato un primo consorzio in sua difesa al quale, otto anni più tardi, verrà aggiunto il suffisso “Classico” per indicare così il vino prodotto nella zona d’origine, a differenza del “Chianti” senza la dicitura “Classico” che indica la zona utilizzata solo a partire dal ‘900 ed il vino lì prodotto.
Il territorio del Chianti Classico, composto da ben 14 Comuni, è un’area geografica abbracciata da Firenze e Siena di circa 70mila ettari. Ogni anno, in questa terra baciata dal sole, vengono prodotti circa 275mila ettolitri di vino per una produzione che, oltre ad arricchire le tavole del Belpaese, permette l’esportazione di questo vino in circa 130 Paesi del mondo.
Per esaltare l’unicità di questo vino con oltre 300 anni di storia alle spalle, alcuni viticoltori hanno scelto di unirsi sotto un unico marchio chiamato Castelli del Grevepesa la cui produzione è concentrata nei comuni di Greve in Chianti, San Casciano Val di Pesa, Tavarnelle Val di Pesa e Barberino Val d’Elsa e può contare anche sulle uve provenienti dai viticoltori associati presenti in altre due zone del Chianti Classico, San Gimignano e della Maremma Toscana.
Dietro al brand Castelli del Grevepesa c’è una storia fatta di amore per la propria terra e passione per un lavoro duro ma ricco di soddisfazioni come quello dei viticoltori. Tutto nasce negli anni Sessanta, durante la crisi economica e tecnica del Chianti che purtroppo continuava a rimanere legata a modelli produttivi ormai obsoleti. L’idea alla base dei nascenti Castelli del Grevepesa fu del Cavalier Gualtiero Armando Nunzi il cui obiettivo, assieme ai primi 17 viticoltori che convinse a far parte di questa associazione, era quello di creare una cantina sociale moderna e che fosse quindi in grado di innovarsi pur mantenendo fede al Chianti Classico, alla tutela del territorio e a tutte quelle antiche conoscenze che avevano reso grande questo vino in Italia e nel mondo.
Oggi sotto il nome di Castelli del Grevepesa vi sono ben 120 aziende vinicole associate delle quali 4 sono tra i fondatori. Il loro simbolo, quello dell’iris che nasce spontaneamente tra la Val di Greve e la Val di Pesa, racchiude la loro tenacia: un fiore che resiste alle temperature più torride e al freddo più rigido non può che essere la perfetta sintesi della tenacia e della solidità delle tradizioni che sopravvivono agli anni che passano.
Diversi sono i vini oggi prodotti da Castelli del Grevepesa, adatti ad ogni occasione e per impreziosire qualsiasi pietanza. Per un secondo di pesce grigliato o fritto, ad esempio, la scelta migliore è senza dubbio la Vernaccia di San Gimignano, un vino fresco che si sposa alla perfezione col sapore del mare. Per gli amanti della carne e dei formaggi stagionati, l’abbinamento perfetto è sicuramente quello col Rosso Toscana I.G.T. dal sapore solido e persistente. E per accompagnare egregiamente della cacciagione o dei formaggi a pasta dura, il Chianti Classico D.O.C.G. Riserva, con un sentore di vaniglia e frutta ad arricchirlo, è la scelta più indicata per soddisfare tutti i vostri commensali.