L’Italia meridionale è un territorio fatto di antiche tradizioni che si sono sviluppate anche grazie ai numerosi insediamenti di varie civiltà che si sono succedute in queste terre, gli usi e i costumi, così come la grande tradizione enogastronomica, sono ben radicati nel tessuto sociale rendendo le regioni a sud dell’Italia dei territori ricchi e fortemente contaminati. Una di queste regioni che fa parte della grande tradizione italiana è proprio la Basilicata, una regione che confina con la Puglia, la Campania e la Calabria e che era definita e conosciuta dagli antichi Greci come “Enotria”, ossia la “terra dei vini”.
È proprio questo nome che fa pensare alla Basilicata come una terra piena di vigneti e che rappresenta da anni ormai una delle caratteristiche più espressive di questo territorio, la grande tradizione vitivinicola di questa regione infatti è radicata fin dai tempi antichi anche grazie alla conformazione morfologica del suo territorio; la Basilicata è una regione prevalentemente montuosa dove sono presenti in grande percentuale montagne e colline, solo una piccola percentuale del territorio lucano è occupato da pianure e dalla zona pianeggiante del Metaponto.
Un’altra area caratteristica della regione è il Vulture, dove si trova un vulcano ormai inattivo ma che influenza questa parte di territorio che si trova nella zona nord-occidentale e ai confini con la Campania; la regione lucana è anche l’unica in Italia ad essere bagnata in entrambi i versanti dal mare, essa si estende da ovest ad est ed è bagnata dal Mar Tirreno e dal Mar Adriatico. Il clima della Basilicata si diversifica a seconda delle zone in cui ci si trova, nell’entroterra infatti la presenza di rilievi montuosi rende il clima piuttosto rigido e di tipo continentale, mentre nella zona costiera il clima diventa più mite grazie anche agli influssi del mare che agisce su entrambi i versanti.
In un contesto del genere la vite trova il suo habitat più favorevole sia per la varietà del clima che per la diversità del territorio, zone vulcaniche e montuose alternate a zone pianeggianti rendono il territorio lucano altamente vitato e con la presenza di grandi distese di vigneti; ogni area è specializzata nella coltivazione di diversi vitigni e, in Basilicata, si possono distinguere tre aree fondamentali dedicate alla coltivazione della vite.
La prima grande area si trova proprio a nord della regione ed esattamente nella Valle del Vulture, qui un vulcano ormai spento influenza morfologicamente il territorio rendendolo ricco di sali minerali ed estremamente fertile; in questa zona geografica nasce uno dei prodotti DOC più rappresentativi della regione come l’Aglianico del Vulture DOC. Le zone di produzione di questo grande vino comprendono i comuni di Melfi, Venosa e tanti altri, questo prodotto ha ottenuto la DOC nel 1971 ed è uno dei vini rossi più apprezzati d’Italia. Il vino Aglianico del Vulture DOC, ottenuto dalle uve dell’omonimo vitigno, è presente anche nelle versioni di Superiore e Riserva, ma in quest’area sono presenti anche altri vini a denominazione IGT che sono l’orgoglio della regione lucana.
Un’altra zona molto attiva nella produzione di vino è quella della Val d’Angri, quest’area è compresa tra i due rilievi in cui scorre il fiume Angri e il vino più rappresentativo di queste parti è il Val d’Angri DOC, ottenuto dalle uve dell’omonimo vitigno; oltre alla produzione di altri vini locali è questo però il prodotto portabandiera di questa area lucana che è disponibile nelle versioni rosso, rosato e rosso riserva.
L’ultima area importante nella produzione vinicola della Basilicata è Matera, la “città dei sassi” che si trova al confine con la Puglia; qui vengono prodotte diverse varietà di vino come il Matera Rosso, il Primitivo e il Moro, e i vini bianchi Matera Greco, Bianco e lo Spumante.