Il Primitivo di Manduria viene prodotto in un piccolo centro della provincia di Taranto, precisamente a Manduria; questa zona costituisce “l’epicentro” per quanto riguarda la produzione del vino Primitivo e comprende anche alcuni comuni inseriti nella disciplinare DOC e che confinano con la città pugliese di Brindisi. Questi comuni si trovano a ridosso del Mar Jonio e molte volte si affacciano direttamente sul mare, con le inevitabili caratteristiche che poi assumeranno le uve prodotte in questi territori; assaporando ad esempio il Dunico o altri vini che si producono nella Masseria Pepe, ci si accorgerà proprio delle diverse caratteristiche organolettiche che hanno questi prodotti, i loro vitigni infatti sono piantati proprio al confine con le zone sabbiose della spiaggia.
La caratteristica principale del vitigno del Primitivo è quella di essere un vitigno particolarmente precoce e dalla maturazione molto veloce, questo infatti è uno dei pochissimi vitigni che viene vendemmiato a fine Agosto; i vini che vengono ottenuti da queste viti hanno una gradazione alcolica notevole e gli zuccheri che sono presenti nel vino, aumentano la loro concentrazione anche se le loro uve vengono raccolte precocemente. Basta pensare che la DOC del Primitivo di Manduria ha una gradazione alcolica minima di 14° nelle tipologie del Primitivo di Manduria Secco, 16° per la tipologia del Primitivo di Manduria Dolce Naturale e 18° per la tipologia del Primitivo di Manduria Liquoroso.
Il Primitivo di Manduria ha un colore rosso-violaceo che tende all’arancione durante l’invecchiamento, il suo aroma è leggero e caratteristico ed ha un sapore asciutto, armonico, pieno e tende al vellutato con un buon invecchiamento. Nella tipologia del Primitivo di Manduria Dolce Naturale il sapore è dolce, caldo, pieno ed armonico mentre nella tipologia del Primitivo di Manduria Liquoroso Dolce cambia la nota alcolica che diventa notevole, ma mantiene le stesse caratteristiche organolettiche del Dolce Naturale.
La storia di questo vitigno si perde nella notte dei tempi come tutta la produzione vinicola della costa jonica della Puglia, le prime testimonianze scritte sulla coltivazione della vite in questi territori risalgono addirittura ai monaci benedettini del medioevo, che raccontavano di come il vino in quel tempo fosse spesso utilizzato come prodotto da taglio. L’alta gradazione alcolica infatti costringeva i viticoltori dell’epoca a miscelare questo prodotto con altri anche a fronte di rese molte alte, quando però alla fine del XIX sec comparve per la prima volta l’etichetta con la dicitura “Primitivo di Manduria” sulle bottiglie, la produzione di questo vino fu concentrata più sulla quantità che sulla qualità.
Nel 1975 il Primitivo di Manduria ottiene la denominazione tanto aspettata come la DOC e da qui la produzione di questo grande rosso fu concentrata non più sulla quantità prodotta ma sulla qualità, questo è stato reso possibile anche grazie all’aiuto e alla competenza di aziende illuminate e al Consorzio di Tutela che hanno fatto diventare il Primitivo uno dei grandi rossi del panorama nazionale.
Il Primitivo di Manduria è un vino da tutto pasto che si abbina elegantemente con piatti strutturati e saporiti, portate a base di salumi, formaggi piccanti, carni di maiale e primi piatti a base di sughi di Ragù e orecchiette, specialità tipica del territorio pugliese. Nella tipologia del Dolce Naturale gli abbinamenti più azzeccati vengono fatti con la pasticceria secca e con formaggi duri e stagionati, mentre nella tipologia del Liquoroso Dolce si abbinano benissimo pasticcerie più elaborate e torte di crema.