La storia del vino verdicchio di Matelica DOC è relativamente giovane, la recente rivalutazione del prodotto, che ha sempre vissuto all’ombra dell’altro Verdicchio più famoso come quello dei Castelli di Jesi, è avvenuta solo nel 1967 quando da vino composto da uvaggi di scarsa qualità è divenuto un prodotto affermato e molto diverso dal suo più noto rivale.
Il Verdicchio di Matelica è infatti un vino dalla forte personalità che ha tutto ciò che contraddistingue la terra da dove proviene, nell’ormai lontano 1967 il Verdicchio è entrato a far parte delle denominazioni di origine controllata e, secondo una precisa disciplinare, si sono stabilite regole di impianto dei ceppi di vitigno, allevamento e tecniche di vinificazione autonome finora inesistenti.
Non è casuale il continuo accostamento con il Verdicchio dei Castelli di Jesi, le differenze tra i due prodotti ci sono e ma in quello di Matelica non si è potuto contare certamente sulla qualità e sulle tecniche con cui veniva prodotto il vino jesino; all’inizio infatti il Verdicchio di Matelica era un prodotto di scarsa qualità che usava degli uvaggi avanzati che servivano solo a svuotare le cantine, con l’istituzione della DOC però il vino, grazie al lavoro e ai sacrifici di agricoltori ed enologi, ha fatto il così detto salto di qualità divenendo un prodotto ottimo e rappresentativo di una zona complessa come quella di Matelica e uscendo finalmente dall’ombra del Verdicchio dei Castelli di Jesi. Nel 2009 arriva un’altra affermazione per questo prodotto che è la denominazione DOCG per la tipologia Verdicchio di Matelica Riserva.
Il vino viene ottenuto in percentuale non inferiore all’85% con l’omonimo vitigno Verdicchio, per la restante percentuale del 15% si possono utilizzare vitigni a bacca bianca disciplinati e ammessi alla coltivazione nella regione marchigiana; le zone di produzione del Verdicchio di Matelica sono varie e numerose ma comprendono tutti comuni a ridosso dell’alta valle dell’Esino, si parte infatti dai comuni di Camerino, Esanantoglia e Castelraimondo fino a Matelica, Pioraco, Cerreto d’Esi e Fabriano. Le tipologie di Verdicchio di Matelica sono secco, spumante, riserva e passito.
Come abbiamo detto in precedenza questo vino ha grande carattere e personalità, ha una notevole struttura ed è caratterizzato da profumi intensi dovuti proprio al microclima di tipo continentale che si trova in questa bellissima zona delle Marche; i vitigni infatti sono coltivati su terreni calcarei che danno a questo prodotto una maggiore qualità e una più alta finezza nel gusto e nelle proprietà gusto-olfattive. Il colore del Verdicchio di Matelica è giallo paglierino con degli inconfondibili riflessi verdolini, al gusto si presenta secco, caldo e molto persistente con note che ricordano la frutta matura; al palato si avverte un’avvolgente morbidezza unica in questo prodotto caratterizzata anche dal suo tipico retrogusto di mandorla.
Gli abbinamenti consigliati con il Verdicchio di Matelica sono a base di cucina marinara come zuppe di pesce, brodetti ma anche alcuni tipi di carni bianche; trovano spazio anche minestre, risi e alcuni pietanze cotte al potacchio. La sua temperatura di servizio ideale è di circa 8-10° e va servito in calici di medie grandezze e dimensioni.